Al via la sperimentazione “Tecnologie per la formazione” presso i Centri CIOFS/FP

di Serena Triacca

Al via la sperimentazione “Tecnologie per la formazione” presso i Centri CIOFS/FP

Al via la sperimentazione “Tecnologie per la formazione” presso i Centri CIOFS/FP


La tecnologia di Samsung Italia e il supporto scientifico del CREMIT a servizio della Formazione Professionale

Milano, 29 febbraio 2016 – Al via la sperimentazione “Tecnologie per la formazione”, il progetto di Formazione Professionale del Centro Nazionale Opere Femminili Salesiane che ha come obiettivo l’approfondimento dell’impiego didattico dei dispositivi mobili nella Formazione Professionale.

Il progetto di formazione è diretto dal Prof. Pier Cesare Rivoltella, direttore del CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia) dell’Università Cattolica di Milano, che fornisce al progetto supporto scientifico e l’accompagnamento dei formatori nella sperimentazione della tecnologia digitale che entrerà nelle classi grazie a un accordo di partnership con Samsung, Monti & Russo Digital e Tekfarm.

“Grazie al contributo di tutti gli attori di questa partnership – ha commentato Suor Angela Elicio, Direttrice Nazionale CIOFS-FP – sarà possibile supportare il lavoro dei Formatori della Formazione Professionale competenti nella relazione educativa con i destinatari. Il metodo di lavoro adottato da sempre con gli Allievi della FP fondato sulle UdA, Unità di Apprendimento interdisciplinari realizzate dalle equipe dei Centri intorno alla realizzazione di prodotti concreti, riceverà certamente un contributo significativo dalla possibilità di utilizzo appropriato del digitale. L’interesse mostrato da altri centri lascia intravedere la possibilità di coinvolgere presto altri formatori ed allievi delle diverse regioni in cui il CIOFS-FP è presente”.

L’impianto del percorso fa perno sul BLEC Model di CREMIT, una metodologia di formazione che integra il Blended Learning, la tecnica delle E-tivity e il Coaching: il ricorso a una soluzione blended prevede la progettazione di percorsi erogati in parte in presenza e in parte a distanza, adottando metodologie didattiche differenti; le e-tivity sono piccole attività che ritmano l’avanzamento del percorso; l’elemento-chiave del modello è rappresentato dal dispositivo del coaching, ovvero la presenza durante il percorso della figura di un esperto la cui funzione si colloca a metà strada tra quella del tutor e quella del consulente, cui si chiede un punto di vista esterno e una capacità di orientamento.

Durante il laboratorio pomeridiano, i coach hanno introdotto il tema del primo modulo, legato alla rappresentazione della conoscenza. I formatori presenti, tutti dotati di tablet, e quelli collegati in videocomunicazione da tutta Italia sono stati accompagnati nella sperimentazione di un’app per la realizzazione di mappe mentali e concettuali, al fine di produrre un primo contenuto multimediale, sperimentabile in classe. Il prossimo appuntamento sarà nelle sedi, per dare avvio al secondo modulo con focus sulle tecnologie per la condivisione della conoscenza.

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