DEPIT: una APP per una progettazione didattica esplicita, consapevole e condivisa

di Alessandra Carenzio

DEPIT: una APP per una progettazione didattica esplicita, consapevole e condivisa



Come possiamo rendere più esplicito il processo di design didattico? Come possiamo rendere condiviso e funzionale la progettazione?

DEPIT (Designing for Personalization and Inclusion with Technologies), progetto promosso da una rete di università e partner internazionali e co-finanziato grazie al Programma Erasmus+, si pone queste domande e propone lo sviluppo (e l’implementazione) di una metodologia  didattica e di un applicativo (DEPIT APP) immaginato proprio alla luce delle esigenze dei docenti, venendo incontro a due idee correlate e forti: rendere la progettazione didattica visibile per l’insegnante, esplicitare questo processo per gli studenti, fornendo loro un accesso più facile al processo di apprendimento che l’insegnante ha immaginato per la classe.

l’idea del progetto nasce con un grande obiettivo: fornire agli insegnanti dispositivi per la progettazione capaci di coniugare l’attenzione verso le teorie sul curricolo e la sua gestione attraverso supporti tecnologici dando luogo a un proficuo dialogo collaborativo tra docenti e studenti.

Una sperimentazione che vuole progettare e testare un dispositivo, appunto, che fa leva sul potenziale delle tecnologie.

L’APP viene incontro alla complessità contestuale in  quanto strumento e ambiente dotato di flessibilità e modificabile in situazione, in aula e a posteriori (rileggendo la progettazione). Sempre dal sito, si legge che 

(…) la progettazione infatti si concretizza in un Graphic Organiser (una struttura grafica), visualizzabile con la LIM e utilizzabile e modificabile in classe.

La APP, dunque, è in fase di testing finale per modificare e analizzarne struttura  e usabilità didattica, alla luce di un modello che molti di noi conoscono e apprezzano a partire dall’uscita del testo “Teaching as a design science” di Diana Laurillard (edito da Franco Angeli nella traduzione italiana). Si tratta infatti del Conversational Framework che mette al centro la figura dell’insegnante, promuovendo la collaborazione tra docenti nell’elaborazione dei contenuti e includendo – nel processo di design – anche gli studenti.

Ecco perché DEPIT mira a una progettazione esplicita, consapevole e condivisa, titolo che abbiamo scelto per questo articolo.

Il modello didattico e l’APP garantiscono, infatti, una progettazione esplicita che supporta la gestione della classe, l’uso di materiali digitali inseriti in un cloud che dialoga con l’App, l’orientamento degli studenti che possono divenire consapevoli della struttura del percorso, la presenza di più percorsi paralleli per la personalizzazione.

Come evidenziato da Roberto Righi, coordinatore del progetto:
“la sperimentazione della APP Depit è ora in via di conclusione. Iniziata con una prima fase di formazione per gli insegnanti a settembre 2018, la sperimentazione ha avuto una durata di 6 mesi, durante la quale circa 200 insegnanti italiani e spagnoli hanno potuto testare l’applicazione e fornire suggerimenti per un suo possibile miglioramento”.

Un ultimo aspetto va sottolineato. Il progetto è il frutto della collaborazione sinergica tra  formazione, attività di ricerca e innovazione didattica, come ben si evidenzia nel sito del progetto:

l’iniziativa, infatti, è un esempio di sinergia tra attività di formazione, ricerca e innovazione, che fornisce un innovativo metodo di lavoro per formatori e studenti, facendo leva sulle opportunità del digitale.

Ma anche di partner internazionali di livello: Università di Macerata (Italia – Coordinatore), Associazione AEDEIT (Italia), Universidad de Sevilla (Spagna), Associazione Rete DEPIT (Italia), Centro del Profesorado Sevilla (Spagna), Consorzio Rete CRESCENDO (Italia), University College London (UK), Infofactory srl (Italia), Università Cattolica del Sacro Cuore (Italia) con il CREMIT.

Si tratta, come si racconta nella pagina di descrizione dei partner di

(…) un consorzio di partners che rappresenta una serie di differenti competenze necessarie per lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie integrabili alle situazioni di progettazione didattica.

In particolare si tratta di Università italiane ed europee, Associazioni internazionali di insegnanti e formatori, Reti di scuole consorziate per progetti relativi all’innovazione della didattica, Società di sviluppo software.

Per sapere di più sulla APP: http://depit.eu

Il 7 e l’8 marzo ospiteremo il quarto appuntamento internazionale, durante il quale i partner e le scuole sperimentatrici discuteranno dei primi esiti e della progettazione delle ulteriori azioni progettuali e formative. Come CREMIT, in quanto parte del progetto, seguiremo le prossime azioni con immagini, resoconti e riflessioni.

Il Giorno del 06/03

SIR del 06/03: un’app ci può aiutare a progettare le lezioni

SIR del 06/03: un tavolo internazionale

Radio Marconi, giovedì 7 marzo ore 18.40, intervista ad Alessandra Carenzio

Radio Lombardia, intervista ad Alessandra Carenzio

DEPIT dalla carta stampata alla radio

Avvenire del 19 Marzo

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