[Dida-kit] Recensione “L’onda”

di Serena Triacca

[Dida-kit] Recensione “L’onda”



Suzy Lee
L’onda
Edizioni Corraini, Mantova, 2008, pp. 40

Recensione di Evelia Maria Zamboni

Mi sono imbattuta per caso in questo libro, uno straordinario silent book , cercando una storia da proporre a Giulia, una bambina di otto anni sorda, non ancora alfabetizzata. Cercavo una storia illustrata, ma mi sono sentita deliziata per la forza narrativa delle immagini che mi scorrevano tra le dita, nella semplicità del tratto e nella limpidezza dei colori. Quando ho ripreso a sfogliare il libro, la mia attenzione è stata catturata dal ritmo e dalla musicalità del movimento dell’onda e dei personaggi, in una danza dalla coreografia spontanea e giocosa. Nello spazio a destra riservato ai movimenti dell’acqua l’onda avanza e si ritrae, colpita dalla bimba cresce, esplode fino a invadere lo spazio delle pagine di sinistra, riservate alla bimba e al suo buffo seguito di gabbiani, che si ritraggono precipitosamente verso il limite del foglio; poi la scena si distende nuovamente su due pagine.

Nella storia della nascita di un’amicizia ho ritrovato le modalità di approccio e le dinamiche che tante volte ho visto negli alunni: la timidezza, la curiosità, la spavalderia e il timore, e poi l’invadenza, l’aggressività, la fuga e il pianto, per conquistare la stima, la confidenza e la tenerezza.

La narrazione scorre lasciando emergere di volta in volta i diversi personaggi. Così l’onda potente e minacciosa diventa l’amica degna di rispetto, che si lascia anche accarezzare. La bimbetta irrefrenabile ed entusiasta si sofferma a distanza di sicurezza per osservare e capire. I gabbiani divertono, come quei nostri amici da non prendere troppo sul serio. La mamma infine, l’adulto, sullo sfondo aspetta, lascia fare, presente ma a debita distanza. Piacevole è osservare i particolari, scoprendo che anche gli apparenti errori di stampa sono frutto della cura e l’amore per i dettagli, della ricerca di capacità espressiva e narrativa di tutto ciò che non è parola. Le parole le lasciamo ai bambini che con questo libro in mano si raccontano e ci raccontano storie ed emozioni.

Il libro in classe: proposte didattiche

Trattandosi di un silent book non è attuabile la lettura a tutta la classe. Un primo approccio è consigliabile nel piccolo gruppo per favorire l’interpretazione e l’elaborazione individuale. Grazie alle diverse possibili chiavi di lettura, si possono ipotizzare percorsi di taglio diverso: una rielaborazione linguistica (da realizzare in situazione dove si possano guidare gruppi di 4-5 alunni) e la ricerca/sperimentazione di life skills sul tema dell’amicizia. Un terzo percorso infine sviluppa un’attività espressiva di danza.

Attività 1: Ti racconto la storia (consigliata alle classi prime e seconde)
Gli alunni raccontano la storia che vedono, intervenendo a ruota libera per aggiungere particolari o suggerire letture diverse. Sarà cura dell’insegnante fare in modo che tutte le elaborazioni, purché sensate, vengano ascoltate e tenute in considerazione. Potrà offrire suggerimenti linguistici se necessari. I bambini saranno portati a riconoscere, in alcuni casi, quali caratteristiche dell’immagine hanno portato a determinate interpretazioni. La registrazione delle voci permetterà la realizzazione di un video che raccolga e componga le diverse letture. Può essere infine mutato l’ordine nella sequenza delle immagini per provare a far nascere una diversa storia.

Obiettivi:
– descrivere immagini e verbalizzare sequenze narrative con linguaggio adeguato
– arricchire il proprio vocabolario
– ascoltare e riconoscere punti di vista differenti
Tempo previsto: 3 ore, suddivise in 2 momenti successivi

Attività 2: Amicizia (consigliata alle classi terze, quarte)

Brainstorming per cercare parole inerenti all’amicizia. Facciamo raggruppare le parole in tre gruppi: piacevoli, neutre, sgradevoli. Suddividiamo la classe in tre gruppi, uno per ognuna delle tre liste di vocaboli. Ogni gruppo dovrà cercare nelle immagini della storia le espressioni della bambina, e successivamente dell’onda, che potranno collegare al gruppo delle parole assegnato. La ricerca e l’abbinamento sono frutto della discussione all’interno del gruppo e delle esperienze di simulazione. Ora chiediamo di porre in relazione le espressioni e gli atteggiamenti della bimba con quelli dell’onda, cercando le relazioni di causa-effetto, le influenze di altri personaggi, le alternative. I gruppi comporranno poi il lavoro e motiveranno la loro scelta facendo riferimento alla propria esperienza. Conserviamo infine il gusto della leggerezza, sollecitando la ricerca dello scherzo e del gioco nel rapporto di amicizia.

Obiettivi:
– individuare e riconoscere nell’altro l’espressione di gradimento o di disagio
– riconoscere, confrontare e condividere esperienze nelle dinamiche relazionali
– sperimentare diverse modalità di approccio all’altro
Tempo previsto: 10 ore

Attività 3: La danza dell’onda (consigliato alle classi quarte e quinte)

Un adeguato accompagnamento musicale (per esempio Aria di Giovanni Allevi) può portare anche a una danza con movimenti improvvisati, avviati spontaneamente e poi strutturati per scelta comune, nella suggestione del ritmo e del movimento della bimba e dell’onda.
La classe è suddivisa in tre gruppi che si alterneranno nei ruoli. Il primo gruppo sarà costituito dagli osservatori. Il secondo gruppo si muove in riga e tenendosi per mano imiterà il movimento dell’onda con oscillazioni avanti e indietro. Il movimento si amplia con l’aggiunta di passi e l’accompagnamento delle braccia. I passi aumentano e si fanno più veloci, mentre il rientro è per contrasto accentuato nel raccoglimento del corpo. Nella maggior espansione, la riga si rompe e le parti dell’onda, pur rimanendo ravvicinate per non perdere identità, occupano più spazio con salti e gestualità adeguate. Poi, esaurita l’energia, ci si ricompone prendendosi nuovamente per mano e trovando a terra una posizione consona. I componenti del terzo gruppo saranno bimbi e gabbiani che, in un duetto con l’onda si ritrarranno e avanzeranno con movimenti di scherzo, di gioco, di provocazione. Batteranno l’aria con mani e piedi, gambe e braccia, pur fuggendo ad ogni avanzamento dell’onda. Cercheranno di scomparire per tornare invadenti e spavaldi. Reagiranno nel momento della massima espansione dell’onda, e tornata la quiete, riprenderanno pian piano lo spazio, giocando con le mani dell’onda.

Obiettivi:
– raccontare ed esprimere col linguaggio del corpo
– osservare il movimento dei compagni ed adeguarvi il proprio
– gustare la piacevolezza del ritmo e del movimento armonioso
Tempo: 3 o 4 ore in 3 momenti separati


L’Autrice
Suzy Lee è nata a Seoul ma vive e lavora a Singapore. Ha partecipato a mostre ed esposizioni di book art riscuotendo riconoscimenti e premi in tutto il mondo. L’onda fa parte della Honour List che raccoglie quelli che sono stati giudicati i dieci migliori silent books provenienti da tutto il mondo e presentati a Roma alla mostra “Libri senza parole. Destinazione Lampedusa” nel maggio del 2013. Si tratta di un progetto internazionale, una mostra laboratorio che raccoglie la miglior produzione editoriale, da donare a Lampedusa, primo approdo per quanti arrivano dai paesi d’oltre mare per costituire una biblioteca per bambini italiani e migranti. L’onda fa parte di una trilogia insieme a Mirror e L’ombra, Edizioni Corraini.

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