AgevolUp: la prima app italiana dedicata ai care leavers. Un’esperienza di Tecnologia di Comunità

di Maria Cristina Garbui

AgevolUp: la prima app italiana dedicata ai care leavers. Un’esperienza di Tecnologia di Comunità

AgevolUp: la prima app italiana dedicata ai care leavers. Un’esperienza di Tecnologia di Comunità


di Carol Roncali

Lanciata in versione beta nel marzo del 2021, AgevolUp è la prima app italiana dedicata ai care leavers, ovvero a tutti quei ragazzi che stanno vivendo o hanno vissuto un’esperienza di accoglienza “fuori famiglia”, in comunità o affido.

Nel nostro Paese, i care leavers sono spesso costretti a diventare adulti forzati a 18 anni, a causa della mancanza di politiche strutturali a livello nazionale sul leaving care che garantiscano a questi giovani un adeguato accompagnamento nella fase di transizione dal sistema di accoglienza alla vita autonoma.

Di fronte a questo scenario critico, nel 2014 è nato in Emilia-Romagna il Care Leavers Network Italia, una rete informale composta da care leavers e professionisti del lavoro sociale che, attraverso attività di advocacy, partecipazione e cittadinanza attiva, tentano di migliorare il sistema di tutela e di leaving care italiano, proprio a partire dal punto di vista di chi lo ha sperimentato.

Il Care Leavers Network Italia, organizzato in sottogruppi locali presenti in più della metà delle regioni del nostro Paese, è un progetto dell’associazione nazionale Agevolando, fondata nel 2010 da care leavers per i care leavers. Si tratta di un’organizzazione di volontariato che, attraverso le sue attività, si propone di affiancare i giovani cresciuti “fuori famiglia” nella costruzione del loro futuro, promuovendo azioni attinenti alle aree di intervento casa, formazione, lavoro e relazioni, in un’ottica sempre attenta al loro protagonismo e alla loro partecipazione attiva.

È proprio all’interno del movimento “dal basso” costituito dal Care Leavers Network Italia che, nel 2019, è stata concepita da un gruppo di giovani “fuori famiglia” l’applicazione AgevolUp, avvalendosi in un primo momento del sostegno tecnico dello studio StrikeWeb di Trento, che ne ha curato la fase di ideazione attraverso un workshop, e poi dell’agenzia BitPurple di Bologna, che si è occupata invece dello sviluppo concreto del software, al quale ha contribuito anche un giovane care leaver informatico.

Attraverso la creazione di questo applicativo, il Care Leavers Network Italia ha tentato di arricchirsi di un nuovo strumento, finalizzato a sostenere e a promuovere la rete di care leavers italiani, sfruttando le possibilità offerte dal digitale per costruire uno spazio online nel quale i ragazzi possano incontrarsi, comunicare, organizzarsi e scambiarsi informazioni.

Un progetto che, dal punto di vista concettuale, se guardato attraverso la lente della Media Education, non può non richiamare il costrutto di Tecnologia di Comunità, ovvero quell’idea controintuiva secondo la quale la tecnologia, anziché produrre disgregazione sociale, può potenzialmente configurarsi come opportunità e risorsa attraverso la quale costruire e ricostruire legami, comunità e capitale sociale. Beni, questi ultimi, quanto mai preziosi per i care leavers che, senza l’ammortizzatore sociale della famiglia di origine, hanno bisogno di intessere solide reti di relazioni significative, sia all’interno che all’esterno del contesto di tutela nel quale sono stati accolti.

Concretamente, AgevolUp si presenta come una web app, navigabile da qualsiasi browser in multidevice con un’esperienza molto simile a quella di una app nativa.

L’applicazione è suddivisa in tre sezioni principali. La sezione “Eventi”, destinata alla pubblicazione degli eventi organizzati dal Network su tutto il territorio nazionale, taggati e suddivisi in base alla posizione geografica e alla tipologia. La sezione “Care Point”, dedicata alla mappatura dei punti di interesse sul territorio italiano ed europeo, che potrebbero essere utili sia ai care leavers che ai professionisti del sociale. Questa parte dell’applicazione si presenta come una lista di luoghi (sedi di associazioni di care leavers, sportelli e altri servizi), ciascuno dei quali dispone di una bacheca personalizzabile dai suoi referenti, sulla quale possono essere condivisi annunci, informazioni e risposte a domande frequenti. Infine, la sezione “Community”, un’area riservata alla quale possono iscriversi care leavers, professionisti e volontari dell’associazione, nella quale gli utenti possono stringere amicizie, comunicare tra loro e pubblicare contenuti sotto forma di post nelle bacheche dei Care Point o di commenti ad eventi e annunci condivisi nell’app.

A un anno di distanza dal lancio di AgevolUp abbiamo la possibilità di fare un primo bilancio di questa esperienza, rivelandone i limiti, ma anche le potenzialità.

Sul primo fronte, ovvero quello dei limiti, è sicuramente opportuno soffermarsi sull’inevitabile scarto esistente tra il modello concettuale elaborato dai care leavers coinvolti nella fase di ideazione dell’applicazione e il risultato concreto ottenuto dal lavoro di sviluppo vero e proprio del software.

Nel caso di AgevolUp il modello ideale ha dovuto necessariamente scendere a patti con la quantità di risorse materiali che erano state previste per la realizzazione del progetto. Queste, sebbene non esigue, non erano sufficienti a dare forma a tutte le idee avanzate dai care leavers, alcune delle quali avrebbero potuto avere dei risvolti interessanti. Per fare un esempio, nel workshop di ideazione era emerso da parte dei giovani partecipanti il desiderio di istituire, all’interno della sezione “Community” della web app, uno “Sportello di Ascolto” online, ovvero una chat accessibile soltanto ai care leavers con lo scopo di creare uno spazio sicuro nel quale potersi confidare e supportare tra pari.

Al di là degli elevati costi di implementazione e alla difficoltà nel reperire fondi di finanziamento, sfida che Agevolando conosce e affronta da anni per sostenere i suoi numerosi progetti, AgevolUp si configura indubbiamente come una proposta di nicchia, ossia rivolta a un target circoscritto che, nonostante sia costituito dalle decine di migliaia di care leavers presenti sul territorio italiano, è molto difficile da intercettare e coinvolgere. Il leaving care, infatti, è un tema molto delicato e complesso da comunicare e, spesso, i giovani “fuori famiglia” che entrano a far parte del Network scoprono di essere care leavers soltanto incontrando Agevolando, la maggior parte delle volte per caso. Tuttavia, quello dei care leavers italiani è oggi un gruppo in costante fermento e crescita, che sta gradualmente prendendo consapevolezza dei suoi diritti e che costituisce un movimento giovanile di partecipazione politica “dal basso” unico nel suo genere, sia in Italia che in Europa. Per questo, necessita di strumenti che lo aiutino a costruire e mantenere la sua comunità diffusa sull’intero territorio nazionale – in poche parole, necessità di Tecnologie di Comunità – e non teme di sperimentare nuove soluzioni per poi eventualmente reinventarle se e quando occorre.

Prima di approfondire questo tema in relazione ad AgevolUp, riteniamo opportuno soffermarci anche su quelle che, a nostro parere, costituiscono le potenzialità della nostra applicazione. Nata per “ridurre le distanze tra i territori del nostro Paese”, come ricorda Federico Zullo, presidente dell’associazione Agevolando, AgevolUp costituisce, pur nei suoi limiti, un’app sociale unica nel suo genere, con l’ambizione di configurarsi come punto di incontro e riferimento virtuale per i care leavers di tutta Italia. Sviluppata a partire dalle esigenze e dalle istanze dei suoi futuri utilizzatori, coinvolti in ogni fase della sua costruzione, dall’ideazione alla progettazione e, poi, dall’amministrazione alla creazione dei contenuti, AgevolUp costituisce inoltre un esempio interessante di progettazione realmente dialogica e partecipata, con il potenziale di configurarsi, tra l’altro, come già sottolieato, come Tecnologia di Comunità in grado di rafforzare le relazioni tra care leavers, volontari e professionisti del lavoro sociale sia interne che esterne il Care Leavers Network Italia, aprendo alla possibilità di intercettare anche altri stakeholders, quali istituzioni sociali e decisori politici, attraverso attività di comunicazione e advocacy online.

In questo quadro, e alla luce delle criticità che abbiamo finora evidenziato, AgevolUp è stata recentemente oggetto di un’analisi valutativa che si è concentrata sulla definizione di come implementarla e migliorarla affinché possa essere sempre più rispondente alle esigenze dei care leavers del Network

Attraverso un confronto con i professionisti della già citata software house BitPurple, siamo arrivati a concordare con gli sviluppatori dell’applicazione alcune modifiche che, grazie ad alcuni fondi attualmente a disposizione dell’associazione Agevolando, si concentreranno sull’obiettivo di favorire ulteriormente l’ingaggio e la partecipazione degli utenti sulla piattaforma, ma in modo differente rispetto a quanto sperimentato finora.

Infatti, appurato che la sezione “Community” si è nel tempo rivelata poco funzionale nel soddisfare i bisogni di comunicazione diretta tra care leavers sull’applicazione, spingendoli quindi a preferire spazi di confronto già messi a disposizione da altri applicativi online, abbiamo deciso di investire le risorse a nostra disposizione per rendere AgevolUp sempre più efficace sul fronte della comunicazione, trasformandola in una web app che, non più a vocazione prettamente “social”, funzionerà invece da aggregatore di informazioni e risorse che possano essere utili per sostenere i ragazzi nel loro percorso di transizione dal contesto di accoglienza alla vita autonoma. Seguendo la logica dello one-stop-shop, ovvero del principio dello sportello unico, AgevolUp diventerà quindi un luogo virtuale dove i giovani “fuori famiglia” potranno trovare le informazioni, i contatti e i servizi che occorrono loro per far fronte alle numerose sfide che il leaving care richiede di affrontare quotidianamente.

Con una particolarità. Sarà infatti un gruppo di care leavers esperti, guidato da una persona competente in Media Education, ad occuparsi della raccolta delle informazioni e delle risorse da mettere a disposizione dei ragazzi più giovani, non solo rifacendosi a siti, applicazioni e servizi già esistenti, ma costruendo nuove conoscenze a partire da quel sapere esperienziale di cui ciascun ragazzo “fuori famiglia” è portatore, spesso inconsapevole.

In altre parole, la nuova direzione verso la quale AgevolUp si sta evolvendo ambisce a creare uno strumento capace sì di attivare e mantenere relazioni tra i membri del Care Leavers Network Italia, ma cercando di capitalizzare quella crowd wisdom che i care leavers possiedono in quanto “esperti per esperienza” del sistema di accoglienza e di leaving care italiano e, di conseguenza, delle relative sfide. In sostanza, si tratta di mettere a sistema quel capitale culturale sotterraneo che i ragazzi cresciuti “fuori famiglia” non sempre sanno di avere, cercando le soluzioni ai loro problemi proprio nelle risposte già date da quei care leavers che li hanno ormai affrontati e risolti da qualche anno. 

Questa operazione, evidentemente, sarà possibile solo attraverso la continua attivazione e ricostruzione del capitale sociale costitutivo del Care Leavers Network Italia, in quanto fonte primaria in assenza della quale non sarà possibile dare forma a queste conoscenze attraverso vademecum, prontuari, post, guide e brochure informative con le quali popolare AgevolUp.

Pure in questo caso, dunque, seppur in modo diverso rispetto all’idea originale che aveva portato all’implementazione dell’applicazione, si può dire che la relazionalità costituisca un ingrediente fondamentale affinché il progetto abbia successo e possa far sì che l’app possa confermarsi come un reale dispositivo sociale e politico, capace sia di fronteggiare le mancanze delle istituzioni sia di continuare a impegnarsi perché il sistema di tutela e leaving care italiano cambi in meglio, riducendo le fatiche dei care leavers che verranno, fino ad eliminarle.

In questa inedita prospettiva, per concludere, ci auspichiamo che AgevolUp possa evolvere quindi in una rinnovata e autentica esperienza di Tecnologia di Comunità, ancor più utile ed efficace rispetto alla sua prima configurazione sperimentale.


Bibliografia:

  • Bastianoni P., Zullo F. (a cura di), Neomaggiorenni e autonomia personale. Resilienza e emancipazione, Carrocci, Roma, 2012.
  • Pandolfi L., Costruire resilienza. Analisi e indicazioni per l’accompagnamento educativo in uscita dalle comunità per minori, Milano, Edizioni Angelo Guerini SpA, 2015. 
  • Rivoltella P.C., Tecnologie di comunità, Editrice Morcelliana, Brescia, 2017.
  • Belotti V., Mauri D., Zullo F. (a cura di), Care leavers. Giovani, partecipazione e autonomia nel leaving care italiano, Edizioni Centro Studi Erickson, Trento, 2021.
  • Rivoltella P.C. (a cura di), La scala e il tempio. Metodi e strumenti per costruire comunità con le tecnologie, FrancoAngeli, Milano, 2021.

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