[Diario dalla Finlandia] La media education nella scuola finlandese – 3^ puntata

di Sara Lo Jacono

[Diario dalla Finlandia] La media education nella scuola finlandese – 3^ puntata

[Diario dalla Finlandia] La media education nella scuola finlandese – 3^ puntata


di Edoardo Tallarico, studente Laurea Magistrale in Media Education

Mi chiamo Edoardo Tallarico, ho avuto l’opportunità di spendere il primo semestre del secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Media Education presso l’University of Eastern Finland nel campus di Joensuu. Durante questo periodo ho avuto anche la possibilità di svolgere il mio tirocinio universitario presso la scuola Joensuun Normaalikoulu, vedere e partecipare in prima persona alla vita scolastica finlandese.
Vi racconto questa esperienza in tre pillole: “Il sistema scolastico finlandese“, “Joensuun Normaalikoulu, la scuola di specializzazione per futuri insegnanti“, “La media education nella scuola finlandese”.

La media education nella scuola finlandese

Uno dei punti cardine del nuovo National Core Curriculum è l’implementazione di un nuovo approccio integrativo, volto a mostrare agli studenti interdipendenze e relazioni tra le diverse materie di studio, ma anche con la vita al di fuori della scuola. Seguendo questo approccio olistico, è stato definito un set di sette competenze trasversali interconnesse:

  • Thinking and learning to learn
  • Cultural competence, interaction and expression
  • Taking care of oneself, managing daily life
  • Multiliteracy
  • Digital (ICT) competence
  • Working life competence, entrepreneurship
  • Participation, involvement, building a sustainable future

Da come si può evincere, la media education è parte fondamentale di questo set, infatti essa permea molte di queste competenze.

L’utilizzo delle tecnologie è dato per scontato all’interno della scuola sin dalle classi prime, dove si impara ad utilizzare tablet e computer come strumenti per la didattica in diverse modalità: videogiochi educativi, supporto alla scrittura, archiviazione e condivisione dei propri lavori, etc. Ogni studente ha un account scolastico con il quale poter accedere ai diversi dispositivi messi a disposizione dalla scuola (spesso in rapporto 1:1) ed accedere tramite cloud da casa. Questi strumenti non hanno sostituito però i libri e i quaderni, ma coesistono con loro e vengono utilizzati in base alle necessità della lezione stessa.

Lo stesso vale per gli insegnanti, ai quali è fornito un computer ed un account per la didattica. Anche loro utilizzano a seconda della necessità lavagna, presentazioni digitali, video o file multimediali.

La media education è presente e parte fondante e trasversale del curricolo scolastico, riuscendo anche a superare sia i meccanismi di delega ad un solo docente (poiché gli insegnanti sono tutti formati e competenti) che il problema del “se tutti se ne devono occupare è più facile che nessuno se ne occupi” poiché è già presente nel tessuto di qualunque attività scolastica.


Durante questo periodo di quarantena, anche le scuole finlandesi hanno chiuso per un lungo periodo. Sari Parkkinen, insegnante d’inglese, racconta che:

Pupils in classes 1-3 can go to school if their parents work in critical areas like nurses, doctors, police… But families are very much encouraged to keep their children at home. We do distance learning with Google classroom and Google Meet Hangouts. We are fortunate to have the iPads for learning and we can keep contact with them.

Le scuole hanno messo a disposizione i propri dispositivi, gli stessi che gli alunni e i maestri utilizzano e conoscono. La risposta all’emergenza è stata rapida e immediata: perché non c’è stato il bisogno di spendere del tempo per capire come utilizzare questi strumenti, ma soltanto spostare e ricalibrare le attività scolastiche quotidiane. 

È possibile vedere alcuni dei lavori svolti dagli studenti sul canale Instagram della scuola.

La realtà scolastica finlandese è radicalmente diversa dalla realtà italiana. Servono sicuramente grandi riforme strutturali per provare ad avvicinarsi ad essa. Ma non solo. Il cambio d’approccio può e deve partire anche dai singoli individui che lavorano nella scuola italiana. Anche se spesso non disponiamo di strumentazione all’avanguardia (e molto spesso nemmeno di strumentazione), possiamo sempre contare su noi stessi, sui nostri studenti e sulla voglia di innovare, come ci ha mostrato anche il Professor Richard Appiah Akoto.


Altre esperienze dalla Laurea Magistrale in Media Education:
[Diario dalla Finlandia] Finnish School Life – 1^ puntata – Edoardo Tallarico
[Diario dalla Finlandia] Joensuun Normaalikoulu, la scuola di specializzazione per futuri insegnanti – 2^ puntata – Edoardo Tallarico
Un media educator in azienda? In Sky è possibile – Alberto Ciresola
CSR, azienda, scuola e territorio: il Curricolo di Educazione Civica Digitale tra videointerviste e survey – Bruno Minini
Cosa c’è di educativo nella robotica e nelle tecnologie digitali? Il caso di DigitusLab – Valentina Piccoli
[Diario dal Brasile] Quattro puntate in viaggio con un media educator – Matteo Mancini
Il forum delle Nazioni Ideali. Il progetto ImmagiNation per la prevenzione sulle tematiche media-educative – Nicole Rinnen

Univ. Cattolica del Sacro Cuore
Largo Fra Agostino Gemelli, 1 - 20123 Milano
Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
info[at]cremit.it


facebook instagram vimeo twitter linkedin telegram

Web site developed by Gianni Messina
© CREMIT tutti i diritti riservati