Pubblicato il nuovo numero di Scholé, “Educazione civica, cittadinanza e democrazia. Un’agenda per la scuola”

di Maria Cristina Garbui

Pubblicato il nuovo numero di Scholé, “Educazione civica, cittadinanza e democrazia. Un’agenda per la scuola”

Pubblicato il nuovo numero di Scholé, “Educazione civica, cittadinanza e democrazia. Un’agenda per la scuola”


Scholé. Rivista di educazione e studi culturali edita da Morcelliana-Scholé, co-diretta dal professor Pier Cesare Rivoltella con Vincenzo Costa, Maurizio Fabbri, Angelo Gaudio continua la riflessione legata alla legge n. 92 del 20 agosto 2019 Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica, in applicazione della quale sono state poi emanate le Linee guida del 2020.

Questi articoli si devono leggere come opportunità di approfondimento e/o di estensione delle analisi e delle ricadute operative degli articoli contenuti nella sezione principale della Rivista.

Le parole per l’Educazione civica e alla cittadinanza sono state riprese ed argomentate da Gabriella Agrusti, Daria Gabusi e Vincenzo Schirripa, curatori del presente numero, che vedono occupare la prima parte della Premessa ponendo degli interessanti rilanci:

  • Emergono delle linee di ricerca per tradurre in pratica i principi generali dettati dalla sfera normativa, poiché i vincoli e la mancanza di risorse possono giocare un ruolo importante nel ridimensionare le aspettative. Esiste senza dubbio un divario tra ciò che la scuola può giustamente promuovere e ciò che viene effettivamente realizzato, in particolare quando si tratta di Educazione civica e alla cittadinanza (ECC);
  • Viene sottolineato come, in Italia, il non più recente tema dell’ECC ha collezionato un quantitativo rispettabile di parole gergali entrate a far parte dei discorsi comuni dentro e fuori la scuola, il cui uso, non sempre accorto, non fa altro che sancire il divario esistente tra la ricerca educativa internazionale che si occupa di questi temi, con i suoi prodotti, e la quotidianità del fare scuola, troppo spesso frastornata dalle molteplici suggestioni di natura scientifica e interdetta da possibili contraddizioni derivanti da un’attenta analisi delle direttive e delle regolamentazioni;
  • Viene indagato il ruolo che gli insegnanti possono avere nello sviluppo della ECC. Un fattore predittivo, coerente attraverso i cicli, è il costrutto del “clima di classe aperta” (Torney-Purta et al., 2001), che è composto principalmente da fattori di gestione della classe, oltre alla possibilità per esempio per gli studenti di esprimere liberamente la loro opinione durante le lezioni. Risulta, inoltre, utile sottolineare che a livello transnazionale, circa la metà degli insegnanti vede la promozione del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente come un obiettivo chiave legato alla promozione della conoscenza dei diritti e delle responsabilità dei cittadini e lo sviluppo del pensiero critico. 

Le origini dell’Educazione civica legate al formare al senso sociale e alla vita democratica occupano poi la seconda parte dell’intervento, ponendo alla luce diversi aspetti:

  • La legge n. 92 del 20 agosto 2019 Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica, in applicazione della quale sono state poi emanate le Linee guida del 2020, è l’ultimo dei provvedimenti che – con diverse formule, nel corso di molti decenni di vita repubblicana – hanno cercato di introdurre un insegnamento disciplinare, diffuso o collegiale, che preparasse gli alunni della scuola italiana a diventare cittadini attivi e consapevoli in una società democratica e caratterizzata da cambiamenti sempre più rapidi.
  • Ripercorrendo storicamente i fatti, viene indicato come profondo e molto significativo il rilancio posto nei confronti della dimensione educativa che i costituenti vollero assegnare alla Costituzione della Repubblica italiana nel suo complesso, rilanciandola in prospettiva formativa, di orizzonte valoriale e pedagogico che si muove per alimentare la vita democratica.

In questo numero di Scholé è dunque possibile indagare l’insegnamento dell’educazione civica in una raccolta di proposte orientate su alcune specifiche questioni e aree di attivazione pedagogica, anche apparentemente laterali rispetto al quadro complessivo, di cui è parso utile osservare le linee di tendenza e le possibili ricadute sul lavoro di studenti e insegnanti.

Sulle parole chiave dell’educazione alla cittadinanza nei libri di testo italiani per la scuola primaria verte l’analisi di Pigozzo e Martinelli in apertura della sezione monografica. Quale dinamica intrinseca si cela nel rapporto fra i materiali di lavoro più diffusi circa l’ECC e il fare scuola?

Il nucleo concettuale individuato dalle Linee guida, la cittadinanza digitale viene rilanciato dal contributo di Stefano Pasta, che segnala una rivisitazione di paradigmi e campi di lavoro della Media Education individuando alcune linee di lavoro per dar forma scolastica, in chiave non solo preventiva, a un modello di umanesimo digitale all’altezza delle forme di cittadinanza democratica oggi praticabili e necessarie.

Un altro versante vivace ed esplicitamente correlato allo studio come esercizio di cittadinanza è quello di una didattica universitaria disponibile a entrare in relazione con il territorio e la sua storia, anche mettendo gli strumenti della ricerca più largamente a disposizione degli studenti e del pubblico.

Il lavoro filosofico con i bambini e i ragazzi è un altro ambito educativo in fermento: fra le diverse pratiche va ricordata la presenza ormai consolidata anche in Italia della Philosophy for Children a cui viene data voce grazie ai contributi di Ferrero e Mulas. Sul tema dell’educazione inclusiva in una prospettiva comparativa verte il contributo di Lucattini, Lombardi, Caggese, Ducart e Lopes Damato.

Pizzigoni presenta un altro caso studio didattico che riguarda le biblioteche rurali promosse da Paola Carrara Lombroso, mostrando come sia possibile arricchire la riflessione di un’aula universitaria facendo leva sulla storicità dell’oggetto proposto e sulla sua distanza da chi lo guarda come presupposto per la fecondità euristica dell’esercitazione e delle sue risonanze didattiche. Calabrò, Mattiangeli e Cosentino si interrogano sulla letteratura destinata all’infanzia, di quella tra adulti e della lettura giovanile mediata da genitori e insegnanti.

Di seguito gli abstracts:

Per approfondire:

Sito internet di Morcelliana-Scholé: https://www.morcelliana.net/schole/4287-Schole-educazione-civica-cittadinanza-e-democrazia-un-agenda-per-la-scuola-9788828403753.html

Pubblicato il nuovo numero di Scholé, “La povertà educativa e le risposte dell’educazione” – CREMIT, 2020

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