Raccontare l’infanzia. Strumenti, metodi ed esperienze per una documentazione educativa partecipata e innovativa

di Iole Galbusera

Raccontare l’infanzia. Strumenti, metodi ed esperienze per una documentazione educativa partecipata e innovativa

Raccontare l’infanzia. Strumenti, metodi ed esperienze per una documentazione educativa  partecipata e innovativa


di Martina Rangon, educatrice 0-6 presso il Comune di Padova e corsista del Master di secondo livello in Media Education Manager (MEM) dell’Università Cattolica

Il Project work nell’ambito della documentazione educativa nei contesti 0-6 che ho realizzato per la conclusione del MEM si articola in tre tappe: all’inizio ho esplorato la cornice teorica di riferimento e quindi i significati, i destinatari, le modalità e le funzioni della documentazione come strumento per evidenziare qualità e come pratica per innovare la scuola, stare al passo coi tempi e aprirsi al territorio. L’evoluzione tecnologica e digitale che pervade oggi ogni aspetto del nostro vivere onlife (Floridi, 2014), ha ridefinito anche i modi e le forme della documentazione. Questo lavoro ha sottolineato come il digitale possa essere un valore aggiunto per ampliare le opportunità educative, integrandosi senza negare e senza sostituire le attività analogiche (Carenzio, 2021), valorizzando un approccio crossmediale di potenziamento reciproco (Marangi, 2018), moltiplicando i linguaggi, rendendo la comunicazione generativa (Rivoltella, 2015) per poter catturare e restituire al meglio la complessità delle esperienze che i bambini vivono al nido e a scuola.

La seconda parte del lavoro riguarda il percorso di tirocinio svolto nell’ufficio di Coordinamento Pedagogico del Settore Servizi Scolastici del Comune di Padova. Ho partecipato alla progettazione di una mostra intitolata “Contaminazioni: uno sguardo oltre”, che è stata un primo tentativo di documentazione nel territorio per dar voce all’incontro tra nidi, scuole dell’infanzia e Outdoor Education, esponendo materiali, foto, tracce, video, narrazioni dei percorsi educativi. Ho inserito dei QR Code collegati ad un Padlet, in alcuni punti strategici del percorso espositivo, per ampliare la comunicazione e il dialogo. In modo intuitivo e veloce i visitatori potevano quindi accedere a delle risorse aggiuntive (video, audio, ecc.) per approfondire le tematiche, lasciare commenti e suggestioni. Il tentativo è stato quello di creare un ponte tra digitale e reale, un terzo spazio (Potter, McDougall, 2017) come luogo di costruzione condivisa di significati, un’occasione per diffondere cultura dell’infanzia attraverso le potenzialità del digitale. Ho realizzato anche un altro Padlet accessibile solo al personale in servizio presso i nidi e le scuole di Padova per la condivisione di buone pratiche ed esperienze.

Infine, attraverso un questionario somministrato a educatori e insegnanti del Comune ho indagato pensieri e rappresentazioni riguardo l’uso del digitale nella documentazione, non tanto per ottenere dati generalizzabili quanto per avviare una riflessione sul tema. I dati raccolti sono incoraggianti sia per quanto riguarda la familiarità con il concetto di documentazione digitale sia per quanto riguarda le motivazioni che spingono ad usarla. Si evidenziano il miglioramento della comunicazione con le famiglie e la facilità di confronti professionali (De Rossi, Restiglian, 2013). Le preoccupazioni riguardano la tematica della privacy, del tempo, dell’impegno e degli strumenti necessari, ma soprattutto emerge la necessità di una formazione specifica sul tema. Per concludere, il lavoro ha sottolineato il valore della documentazione che colloca al centro i bambini (Daddi, 2023): inserire l’enorme potenzialità delle tecnologie nella pratica educativa è una sfida impegnativa ma necessaria a cui dedicarsi nei contesti educativi 0-6, per evolversi da una prospettiva strumentale ad una etica ed estetica (Valgolio, 2021) e sviluppare competenze per una nuova postura professionale (Rivoltella, 2018).

Bibliografia

Carenzio, A. (2021). Media e tecnologie nelle relazioni educative. In Bramanti, D., Bosoni, M.L. (a cura di). Famiglie, infanzia e servizi educativi. Partecipazione, reti e alleanze (pp. 69-89). Milano: Vita e Pensiero.

Daddi, D. (2023). La documentazione al nido passo dopo passo. Strumenti pratici per riflettere, raccontare e «costruire memoria». Trento: Erickson.

De Rossi, M., Restiglian, E. (2013). Narrazione e documentazione educativa. Percorsi per la prima infanzia. Roma: Carocci.

Floridi, L. (2014). The fourth revolution (Trad. It. (2017). La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo. Milano: Raffaello Cortina).

Marangi, M. (2018). Scrivere digitale per la documentazione nei servizi per l’infanzia. In Quaderni di didattica della scrittura, 29 (pp. 81-91). Barletta: Cafagna.

Potter, J., McDougall J. (2017). Digital Media, Culture and Education. Theorising Third Space Literacies. London: Palgrave Macmillan.

Rivoltella, P.C. (2015). Le virtù del digitale. Per un’etica dei media. Brescia: Morcelliana.

Rivoltella, P.C. (2018). Un’idea di scuola. Brescia: Morcelliana.

Valgolio, E. (2021). Competenza digitale. Uno strumento per il curricolo della Media Literacy Education (MLE). Eas, n. speciale aprile, pp. 58-59.

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