“Sorrisi in Rosa” per riscoprire la narrazione del Sé

di Maria Cristina Garbui

“Sorrisi in Rosa” per riscoprire la narrazione del Sé

“Sorrisi in Rosa” per riscoprire la narrazione del Sé


Lo studio condotto da Humanitas e CREMIT valuta l’impatto di Sorrisi in Rosa sulle donne che stanno affrontando un percorso di cura o di prevenzione del tumore al seno.

di Simona Ferrari e Federica Pelizzari

“Attraverso le parole e le immagini, i pazienti possono comprendere meglio la propria condizione e i medici possono prendersi cura con più efficacia di molti aspetti della malattia” (Charon, 2019, p. 47).

È proprio la narrazione il punto di partenza del progetto Sorrisi in Rosa.

Anima centrale di Sorrisi in Rosa sono la mostra fotografica e i racconti delle donne che hanno affrontato un tumore al seno. Obiettivo principale è sensibilizzare sul tema della prevenzione, ma da 6 anni gli ospedali di Humanitas – da Torino a Catania, passando per Milano, Bergamo e Castellanza – che aderiscono all’iniziativa raccolgono messaggi positivi di donne che trovano forza e speranza nel progetto, imbattendosi nelle foto e nei racconti. Ormai sono più di 100 le testimonial di Sorrisi in Rosa.

Il progetto Sorrisi in Rosa ha individuato nella narrazione e nel linguaggio della fotografia strumenti per:

  • attivare processi di riflessione e consapevolezza durante il percorso di cura attraverso un approccio centrato sul paziente e non sulla malattia;
  • attivare forme di sensibilizzazione e azioni di prevenzione del tumore al seno nella popolazione generale in target;
  • dar voce e valore alla fase di vita affrontata durante il percorso di cura, favorendo il processo di elaborazione e spingendo sulla potenza comunicativa del “testimone”.

Con la diagnosi di tumore può cambiare tutto: dalla percezione del proprio corpo al rapporto con i familiari ed è solo mediante la narrazione del proprio vissuto di cura che la persona condivide sentimenti, emozioni, paure e preoccupazioni con altri individui, ripercorrendo l’immaginario vissuto e condividendo una personale fase della sua vita.

Il progetto di ricerca intende individuare i punti di forza di “Sorrisi In Rosa” per comprendere in che misura possa essere un modello esportabile di supporto al percorso di guarigione e costruire linee guida per comunicare la salute.

La prima restituzione dei dati ricavati da un questionario online anonimo, presentata il 25 ottobre proprio nell’ospedale di Humanitas di Rozzano, riporta che tra le rispondenti il 62% sono donne che stanno facendo prevenzione e si imbattono nel progetto, il 34,7% donne già protagoniste di “Sorrisi in Rosa” e il 3,3% caregiver.

Nella primavera 2023 CREMIT sarà in grado di produrre una valutazione più approfondita del linguaggio fotografico e testuale di “Sorrisi in Rosa”, per indicarne i punti di forza alla luce della percezione che la donna ha di sé, del rapporto con altre persone, tra cui i medici, e con i propri familiari.

Bibliografia

Charon, R. (2019). Medicina narrativa: onorare le storie dei pazienti. Raffaello Cortina Editore: Milano.

Link utili:

https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2022/10/25/tumori-da-supporto-donne-prende-via-sorrisi-in-rosa_b0caac56-a65a-495e-a498-f6d0d43ad7be.html

https://fondazionehumanitasricerca.it/sorrisi-in-rosa/

https://www.humanitas.it/news/tumore-al-seno-uno-studio-sullimpatto-sui-percorsi-di-cura-e-prevenzione-di-sorrisi-in-rosa/ https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2022/10/25/tumori-da-supporto-donne-prende-via-sorrisi-in-rosa_b0caac56-a65a-495e-a498-f6d0d43ad7be.html

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