Humans of Rizzo, Tecnologie di comunità alla Rizzottaglia

di Stefano Pasta

Humans of Rizzo, Tecnologie di comunità alla Rizzottaglia

Humans of Rizzo, Tecnologie di comunità alla Rizzottaglia


Il racconto di un progetto in cui CREMIT ha sperimentato il costrutto delle “tecnologie di comunità”.

di Stefano Gaiani e Matteo Moccia, progetto “Humans of Rizzo”, Novara – quartiere Rizzottaglia

“Tutti hanno una storia da raccontare e ogni storia merita di essere ascoltata; la Rizzottaglia è un quartiere in cui da sempre convivono persone, esperienze e culture diverse. Questa è un’occasione per farvele scoprire tutte.” 

Come accade per la maggior parte dei quartieri popolari italiani, anche in Rizzottaglia, zona periferica di Novara, nel tempo sono emerse narrazioni stigmatizzanti che etichettano questa parte di città come particolarmente degradata e problematica; il progetto Humans of Rizzo nasce in questo contesto e ha come principale obiettivo quello di creare uno spazio digitale in cui le persone possano raccontare le loro storie legate al proprio quartiere per creare così un archivio di memorie condivise che proponga una visione alternativa di questi luoghi.

Circa un anno fa Malaw, artista rap ventunenne della zona, pubblica un suo video musicale, “Periferie”, col quale presenta il suo modo di vedere e vivere il quartiere ; questo è stato per noi, Matteo e Stefano, studenti di scienze dell’educazione, uno stimolo per pensare e chiederci che visione avessero del proprio quartiere gli abitanti della Rizzottaglia e quale potesse essere la modalità più efficace per raccontarlo. Dopo un breve periodo di confronto, abbiamo optato per il digital storytelling.

Le due principali risorse tecnologiche utilizzate in questa prima fase di sviluppo del percorso sono state i social network Facebook e Instagram: il format consiste nella pubblicazione, sull’account del progetto, di una foto del soggetto narrante accompagnata da una didascalia contenente il racconto; l’uso della piattaforma digitale facilita notevolmente sia la trasmissione del messaggio, sia la possibilità d’interazione da parte del lettore. La scelta di aprire due pagine  non è stata casuale, ma fondata dall’idea che due canali diversi potessero intercettare  tipologie di pubblico con modalità ricettive e partecipative differenti; in particolare Instagram si rivolge principalmente ad una fascia d’età giovanile che ha nel mettere “like” la sua principale forma di interazione, mentre Facebook riscuote maggior successo tra gli adulti, i quali tramite l’uso dei commenti e la condivisione di ulteriore materiale, contribuiscono ad alimentare la discussione.

Nei primi mesi di lavoro, circa da aprile 2019,si è deciso di porre il focus dell’indagine sul racconto dei luoghi del quartiere, collegandoli alle esperienze significative che le persone hanno vissuto proprio lì; in questo modo  avviene una vera e propria ricostruzione del territorio i cui mattoni sono le storie narrate dagli abitanti. Qui sotto un esempio di post.

“Nato e cresciuto al villaggio Dalmazia, nell’ottobre 1984 mi sono trasferito con la mia famiglia nel palazzo delle poste di via Spreafico.
Ho cominciato a conoscere un altro quartiere quello della “Rizzo” che ahimè ai tempi non godeva di una buona fama ma nonostante ciò, sia io che mio fratello non abbiamo mai incontrato nessun tipo di problema.
Nel periodo delle medie ho cominciato ad andare in skate e ho conosciuto parecchie persone che avevano la mia stessa passione; uno di loro è Alessandro.
Spesso ci incontravamo nello spiazzo di fronte alla mitica Vegè, ora intitolato ad Enea Picchio, e passavamo qui le nostre giornate.
Ricordo di un contest organizzato da un famoso negozio del centro proprio nella stessa piazza, dove Ale vinse il primo premio nella categoria giovani!
Eravamo veramente in tanti, e ai tempi vedere tutta quella gente che scorrazzava sulle tavole ti faceva proprio sentire di appartenere a un quartiere vivo e divertente!
Avrò sempre dei bellissimi ricordi perchè qui ho conosciuto delle persone speciali che frequento tuttora.”
#humansofrizzo #humansof #storytelling #novara #igersnovara #skate 

Nel corso dell’estate abbiamo scelto di sperimentare un ulteriore mezzo comunicativo per raccontare l’esperienza del quartiere; grazie all’aiuto di CREMIT e attraverso la regia di Paolo Lipari è stato prodotto il cortometraggio “Ho scelto questo posto”. Come suggerisce il nome, il video si sviluppa in continuità con il lavoro svolto fino a quel punto dal progetto HoR, ma con una fondamentale novità: la sua proiezione in diversi contesti ci ha permesso di poter incontrare fisicamente sia altri esponenti del quartiere, che hanno contribuito ad arricchire questa narrazione, sia persone esterne al territorio, le quali ci hanno dato la possibilità di raccontare questa nostra esperienza e di far conoscere la Rizzottaglia alla città e anche al di fuori .

In questi nove mesi di attività, la risposta del quartiere è sempre stata molto positiva ed incoraggiante: abbiamo avuto la possibilità di confrontarci e di collaborare con alcune delle realtà presenti sul territorio, e questo ha fatto sì che il nostro progetto si sia sempre più arricchito e abbia raccolto numerosi spunti da poter sviluppare in futuro.

Qui la pagine Facebook e il profilo Instagram del progetto.


Univ. Cattolica del Sacro Cuore
Largo Fra Agostino Gemelli, 1 - 20123 Milano
Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
info[at]cremit.it


facebook instagram vimeo twitter linkedin telegram

Web site developed by Gianni Messina
© CREMIT tutti i diritti riservati