[Video] Intervento di Rivoltella al Coo.De, l’alta formazione sul digitale promossa da Unibo, Legacoop e Alma Vicoo

di Maria Cristina Garbui

[Video] Intervento di Rivoltella al Coo.De, l’alta formazione sul digitale promossa da Unibo, Legacoop e Alma Vicoo

[Video] Intervento di Rivoltella al Coo.De, l’alta formazione sul digitale promossa da Unibo, Legacoop e Alma Vicoo


Intervento di Pier Cesare Rivoltella

L’11 novembre 2022 Pier Cesare Rivoltella ha presieduto l’evento di apertura di Cooperative Digital Education (Coo.de), un corso di alta formazione sul digitale. L’obiettivo di Coo.de è qualificare ulteriormente la professionalità educativa di lavoratori e lavoratrici che operano in campo scolastico ed extrascolastico.

Riportiamo qui alcuni passaggi salienti del suo intervento:

Nella riflessione che vorrei sviluppare insieme a voi oggi pomeriggio proverei a toccare due punti che coincidono con le due parti del mio intervento.

Il primo punto è la risposta alla domanda perché oggi come educatore non può non saperne di digitali e la risposta a questa domanda mi accompagnerà a descrivere in maniera molto sintetica l’ecosistema della comunicazione oggi.

La seconda parte dell’intervento per avere invece a far vedere concretamente su tre versanti degli esempi di lavoro educativo che mette in conto l’uso delle tecnologie. I tre versanti dello 0-6 che ho delineato sono:
1. educazione della prima infanzia e l’insegnamento della scuola dell’infanzia
2. settore degli apprendimenti
3. settore socio-educativo e anche socio sanitario

Cosa si può fare con le tecnologie all’interno di progettazione socioeducativa?

Cosa c’è che non funziona dal punto di vista dell’educatore nel considerare in media semplicemente come strumenti?

I media oggi sono da considerarsi dei quasi-attori sociali perché, diceva Marrone, sono uno strumento non ci fa fare cose, uno strumento non richiama la nostra attenzione, uno strumento che scandisce le nostre giornate. Il nostro smartphone viene coinvolto nelle nostre uscite tra amici, come sottolineato in Culture mobile: les nouvelles pratiques de communication (2005) da Letizia Caronia e André Caron.

La concettualizzazione strumentale è una concettualizzazione riduttiva, Postman fa fare un passo in avanti intendendo i media in quanto ambienti:
1. contaminano e ibridano i nostri spazi di esistenza
2. la presenza dei LMS, sistemi per l’apprendimento, sono ambienti che oggi e domani consentiranno la nostra interazione non semplicemente attraverso testo o l’interazione verbale ma anche attraverso con lo sviluppo della comunicazione non grammaticale, i nostri doppi, all’interno dello spazio virtuale, uno spazio immersivo sempre più comunicante con lo spazio reale a cui oggi affibbiamo l’etichetta di metaverso.

Oggi la rappresentazione più corretta che dei media ci possiamo dare è quella di un tessuto connettivo (De Kerckhove, 1991). La pelle svolge una doppia funzione: contiene e rappresenta il primo punto di contatto dell’individuo con il mondo esterno, quindi, attraverso la pelle, noi veniamo in contatto con il mondo e con gli altri questa rappresentazione.

Maurizio Ferraris nel testo Anima e iPad (2011) sosteneva in maniera un po’ provocatoria l’idea secondo la quale un iPad oggi è come la nostra anima. Oggi al tempo delle memorie esterne dentro un iPad ma dentro uno qualsiasi dei nostri smartphone ci sono numeri di telefono, appunti, fotografie, filmati: ci sono pezzi interi della nostra memoria, tanto che quel dispositivo può essere considerato una parte della nostra anima.

La medialità diventa così costitutiva del sé, di un sé che passa oggi abbondantemente sempre di più attraverso la mediazione dei dispositivi.

I media mediano le nostre relazioni, poiché la medialità è costitutiva del modo di relazionarci tra noi.

Un altro spunto ci viene suggerito da La condizione postmediale (2015) di Ruggero Eugeni: oggi è tutto smart, sono smart gli orologi ed è smart il nostro telefono.

Donald Normann più di 20 anni fa scriveva un libro che si intitola Il computer invisibile (1998): un computer avrebbe dovuto rendersi invisibile. L’attenzione si rivolge alla rivoluzione in corso, al passaggio da interfacce tattili alle interfacci all’interfaccia vocale.


L’ultimo passaggio che desidera approfondire questa evoluzione concettuale è legato a citare tre fenomeni che sono caratteristici della nostra contemporaneità:
1. Il fenomeno delle piattaforme con caratteristica di pervasività
2. Il riferimento al machine-learning, all’algoritmo legato alla datificazione
3. Il capitalismo digitale legato alla nostra libertà e autonomia

Si può dunque evitare come professionisti della formazione di parlare e trattare di media? Assolutamente no.

Pier Cesare Rivoltella, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Nel mondo dello 0-6 lo spazio dei media è legato ad almeno due spazi di lavoro possibile:
1. Il primo spazio di lavoro possibile la documentazione pedagogica che trova nei dispositivi digitali uno strumento straordinario di supporto
2. Il secondo grande spazio sono i media in sezione

Un terzo potrebbe essere legata all’ipotesi di introdurre e uniformare una figura, quella del tutor di comunità, che potrebbe svolgere questa funzione (Rivoltella, 2017; Rivoltella, 2020).

Attraverso la tecnologia i legami si possono riaggregare nel territorio ad un livello meso di organizzazione sociale grazie alla figura del tutor di comunità, che è una figura che mette insieme almeno tre tipi di competenza: relazionale, tecnologica e di e-moderation, media-educativa (Rivoltella, 2022).

Il discorso del supporto di apprendimenti è un secondo grande ambito all’interno del quale nel lavoro socio-educativo occorre sviluppare le competenze.

Orientandoci al lavoro di prevenzione e all’ambito dei servizi sociosanitari risulta importante inserirsi in ottica peer&media education come attestato da due esperienze significative:
1. https://www.cremit.it/il-tunnel-e-il-kayak-teoria-e-metodo-della-peer-media-education/
2. https://www.cremit.it/calcolapp/

In ottica di tecnologie di comunità è interessante guardare al progetto https://www.cremit.it/la-cura-casa/.

Pier Cesare Rivoltella, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

Alla luce delle presenti considerazioni, non resta che augurar(ci) buon lavoro!

Infografica a cura di Stefano D’Ambrosio | Phd Student, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin”

Per approfondire:

Coo.De, l’alta formazione sul digitale promossa da Unibo, Legacoop e Alma Vicoo
Univ. Cattolica del Sacro Cuore
Largo Fra Agostino Gemelli, 1 - 20123 Milano
Tel. 02-72343038 / 02-72343036 (direzione)
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