Un database di audiovisivi sulla scuola del passato

di Maria Cristina Garbui

Un database di audiovisivi sulla scuola del passato

Un database di audiovisivi sulla scuola del passato


Presentiamo per il sito CREMIT un articolo di Paolo Alfieri del Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica. Un’ulteriore recensione di Paolo Alfieri a questo progetto, che completa questo testo, è presente anche sul numero 5/2022 di “EaS. Essere a Scuola”.

Nell’ambito del Progetto di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) School memories between social perception and collective representation. Italy, 1861-2001, è stato realizzato il portale web www.memoriascolastica.it come strumento per la disseminazione dei risultati del lavoro svolto dai numerosi studiosi di ben 12 atenei italiani che si sono dedicati ad esplorare questa nuova frontiera della storiografia scolastica. Tra le diverse attività condotte all’interno del progetto, un posto di primo piano è stato rivestito dal censimento e dall’analisi delle fonti che consentono di indagare la memoria scolastica nelle sue espressioni individuali, pubbliche e collettive.

Su quest’ultimo livello di indagine si è mosso il lavoro dell’unità di ricerca dell’Università Cattolica di Milano coordinata dal prof. Paolo Alfieri, che si è occupata del ruolo del cinema e della TV nei processi di costruzione delle memorie scolastiche. Uno dei primi esiti di tale lavoro è stata l’implementazione della Banca dati degli audiovisivi sulla scuola e sugli insegnanti (https://www.memoriascolastica.it/memoria-collettiva/audiovisivi), pubblicata sul portale web del progetto insieme ad altri sette database incentrati su illustrazioni, opere letterarie, opere d’arte, diari inediti, video-testimonianze, memorie pubbliche e onorificenze.

In ciascuna delle schede della Banca dati degli audiovisivi sulla scuola e sugli insegnanti si possono anzitutto reperire informazioni sul genere, sulla produzione, sulla distribuzione, sulla reperibilità e sul successo della fonte filmica presa in esame. Ogni scheda comprende, inoltre, un riassunto dei contenuti dell’audiovisivo, che getta luce sugli aspetti qualitativi della rappresentazione della scuola: l’immagine degli insegnanti e degli studenti, lo stile educativo, i metodi e i contenuti dell’insegnamento, il rapporto tra la scuola e le altre istituzioni e così via. Molto preziosa ai fini della consultazione della Banca dati è l’indicizzazione delle schede in base al grado e all’ordine di scuola, al tempo e allo spazio della narrazione e ad altri concetti-chiave, comuni ai diversi audiovisivi ma anche agli altri database. Tali strumenti di interrogazione consentono di seguire percorsi trasversali all’interno del sito. Ciascuna scheda è, infine, corredata da alcuni riferimenti bibliografici sull’audiovisivo analizzato.

Nella Banca dati sono censiti audiovisivi prodotti o ambientati fino al 2001, limite temporale del Progetto di ricerca. Vi si trovano film assai noti al pubblico dei giorni nostri, come Io speriamo che me la cavo (1992) di L. Wertmüller, La scuola (1995) di D. Luchetti e Notte prima degli esami (2006) di F. Brizzi, ma anche pellicole che hanno avuto fortuna in epoche passate, come Mio figlio professore (1946) di R. Castellani e Il maestro di Vigevano (1963) di E. Petri. Così è anche per le fiction TV, tra le quali sono comprese quelle che hanno segnato in modo decisivo l’immaginario degli italiani in tempi più o meno remoti, come Il giornalino di Gian Burrasca (1964) ancora della Wertmüller, Cuore (1984) di L. Comenicini e I ragazzi della terza C (1987-1989) di C. Risi, ma anche quelle che hanno avuto una circolazione meno massiva. Pure i contenuti dei documentari spaziano da iniziative formative di grande rilievo nazionale, come quelle di Maria Montessori e di don Milani, ad altre esperienze locali e poco conosciute.

Al momento, la Banca dati consta di 98 schede, anche se le fonti filmiche sulla scuola e sugli insegnanti sono certamente più numerose, benché non sempre facilmente reperibili e visionabili nella loro interezza per analizzarle in modo circostanziato e rigoroso. Non manca l’intenzione di proseguire ulteriormente in questo lavoro di ricerca. Il materiale attualmente disponibile è, però, già sufficientemente ampio per comprendere come il cinema e la TV abbiano guardato alla scuola del passato, consegnandone ai posteri immagini reinterpretate e spesso non prive di stereotipi.

Da questo punto di vista, la Banca dati è utile anche agli insegnanti che vogliano riflettere sul complesso rapporto tra la scuola di ieri e quella di oggi, superando visioni ingenue o passatiste che condizionano il nostro immaginario e, di riflesso, anche il lavoro educativo-didattico con gli studenti. Alcuni strumenti per accostarsi con uno sguardo critico agli audiovisivi sulla scuola possono essere reperiti anche da alcuni affondi storiografici, come quelli proposti nei volumi Immagini dei nostri maestri. Memorie di scuola nel cinema e nella televisione dell’Italia repubblicana (a cura di P. Alfieri, 2019) e Individual and collective school memories. Research perspectives and case studies in Italy and Hungary (a cura di P. Alfieri e I. Garai, 2022) e in altri contributi sullo stesso tema indicati nella sezione Pubblicazioni del portale del progetto (https://www.memoriascolastica.it/le-nostre-pubblicazioni).

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