[Video] Floridi, Tempi digitali: per una costruzione responsabile di un futuro più umano

di Maria Cristina Garbui

[Video] Floridi, Tempi digitali: per una costruzione responsabile di un futuro più umano

[Video] Floridi, Tempi digitali: per una costruzione responsabile di un futuro più umano


Il giorno 30 settembre 2021 si è aperto il ciclo di Conferenze “Un secolo di futuro: l’università tra le generazioni”, promosso dall’Ateneo nell’ambito delle celebrazioni per i cento anni della sua fondazione.

L’evento dal titolo “Tempi digitali: per una costruzione responsabile di un futuro più umano” è stato introdotto dal rettore Franco Anelli e ha visto come ospite Luciano Floridi, docente di Filosofia ed Etica dell’Informazione e Direttore del Digital Ethics Lab presso l’Università di Oxford.

«Nell’anno del Centenario è un grande piacere iniziare questo percorso, che ospiterà intellettuali di grandissimo rilievo e valore internazionale, come il professor Floridi. Questo ciclo risponde a una logica: avere contatti con questi maestri in vista di essere aiutati a capire il presente e comprendere l’inatteso futuro che ci attende su questioni cruciali per l’umanità» ha affermato il rettore Franco Anelli «proprio in quest’ottica, il tema della “tecnologia che decide” non può essere lasciato in mano solo ai tecnici informatici».

Proviamo qui a rilanciare i passaggi salienti dell’incontro attraverso l’uso di alcune parole chiave.

1 – #newhabitat

La formula del “cut and paste” rilancia la questione del digitale nelle sue nuove forme, un “taglia e incolla” di ciò che abbiamo ereditato nei secoli precedenti.
Quali spazi? Quali confini? Quale storia oggi?
#onlife #space #infosphere #theMangroveSociety #history #hyperhistory

2 – #newagency

Le nuove forme di capacità d’azione sono sine intelligere, ovvero operano senza capire: vi è un divorzio tra la capacità di risolvere problemi in vista di un fine e la necessità dell’essere intelligenti nel farlo.
Come stiamo trasformando il nostro mondo in funzione delle macchine? Quale dinamicità di soglia c’è per il nostro lavoro?
#AI #intelligenza #enveloping #work

3 – #newidenty

La nostra identità ed eccezionalità umana sono stati messi in crisi dalla rivoluzione digitale, dai dati. La nostra autonomia è messa sempre più in discussione dall’algoritmo, che suggerisce degli scenari a noi affini.
L’umanità può essere, quindi, paragonata ad un beautiful glitch: essa stessa possiede le caratteristiche di essere fragile, modificabile e influenzabile a livello informazionale.
#quartarivoluzione #fragilità #glitchart

4 – #challenges

Le sfide poste dall’intelligenza artificiale sono molteplici:
– il mantenere la nostra autonomia d’azione nei confronti delle macchine che andiamo a costruire: ne siamo dipendenti?
– la complessità, data da elementi sensibili al cambiamento
– il consumismo
#care

5 – #governance del digitale

Quali teorie politiche possono oggi essere efficaci? Con quale sguardo possiamo guardare all’oggi? Come gestire le sfide dettate dalla nuova condizione umana in un contesto in cui tempo, spazio e capacità d’agire sono cambiati? Di quale tipo di governance necessitiamo?
Possiamo parlare di controllo e direzione: per fare governance della nostra società abbiamo bisogno di un progetto, di una rotta.
#control #direction

6 – #project

Quale progetto umano possiamo mettere in campo oggi? Quale società vogliamo costruire? Il progetto individualista del ventunesimo secolo ha come scopo primario che ogni progetto individuale abbia una sua realizzabilità nei limiti della legalità; il progetto umano oggi però non può essere un metaprogetto: necessitiamo di collaborazione e cooperazione per risolvere i problemi sociali.
Abbiamo bisogno di un capitalismo della cura, di un mondo aziendale che sia parte della soluzione (good corporate citizenship) e di prenderci cura del benessere del pianeta.
#metaprogetto #progettosociale #co-decisionmaking #c-factor

«Il progetto umano oggi dovrebbe essere il verde e il blu.
Lasciamoci con tre interrogativi: l’età digitale cambierà la nostra concezione dell’altro? Amplierà o chiuderà l’orizzonte dell’intraprendenza? Ci darà una semantica immanente e completa?» conclude Floridi.

Come progettare, dunque, il nostro futuro? È una questione di design: agire meno d’istinto e riflettere maggiormente per prendere delle decisioni che tutelano il futuro.

Quali strumenti? Quali opportunità? Sicuramente l’investire nell’educativo potrebbe consentire di dare delle garanzie alla popolazione a livello sociale e politico.

È il «fattore umano a scrivere il futuro» afferma Monica Maggioni, alumna dell’Università Cattolica, giornalista e conduttrice della Rai, all’interno del dialogo con Floridi tenutosi per approfondire alcuni passaggi della lecture.

In conclusione, rilanciamo con una citazione:

Hobbes aveva torto.

L’elemento che fa la differenza oggi è avere fiducia nella nostra capacità di stare insieme.

Luciano Floridi, 30 settembre 2021

Per approfondire:

Floridi, L. (2014). La quarta rivoluzione. Tr. it. Raffaello Cortina, Milano 2017.

Nell’infosfera serve un progetto umano per un capitalismo della cura, Secondo Tempo – UCSC

Digitale: Università Cattolica, domani al via il ciclo di conferenze “Un secolo di futuro”, SIR

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