[Libro] “Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell’odio online”, un libro di Stefano Pasta

di Stefano Pasta

[Libro] “Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell’odio online”, un libro di Stefano Pasta

[Libro] “Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell’odio online”, un libro di Stefano Pasta


E’ stato da poco pubblicato il libro di Stefano Pasta Razzismi 2.0. Analisi socio-educativa dell’odio online“, da parte della casa editrice Morcelliana-Scholé. Un testo – destinato a insegnanti, educatori, operatori sociali, studenti, decisori politici e cittadini – intende ripensare l’approccio mediaeducativo, nell’ottica della promozione della cittadinanza. “Razzismi 2.0” ha ricevuto dalla Siped il Premio Italiano di Pedagogia 2019 e il Premio internazionale Elisa Frauenfelder III edizione – sezione “Cultura e innovazione” nel 2022.

Di seguito proponiamo la Prefazione del direttore del Cremit, Pier Cesare Rivoltella, che ha affiancato Pasta nel percorso di ricerca.


È con vero piacere che presento questo lavoro di Stefano Pasta, per diversi motivi portatore di un punto di vista originale nel panorama della ricerca educativa.

Anzitutto si tratta di uno studio che sarebbe difficile attribuire alla pedagogia sociale o alla ricerca mediaeducativa. Sospeso tra ricerca fondativa e applicativa, approccio interculturale e ricerca operativa, il libro evidenzia come sia difficile (impossibile?) demarcare oggi lo specifico delle diverse famiglie disciplinari dentro l’area degli studi pedagogici. Oggetti complessi, come l’hate speech online, richiedono approcci integrati che sappiano rispondere a quella complessità con una trasversalità di approccio. Da questo punto di vista la ricerca di Pasta è un modello che auspichiamo possa essere seguito.

In seconda battuta, siamo di fronte a un impianto di ricerca che si iscrive nell’ambito dell’etnografia virtuale (Hine, 2000), è improntato ai mixed methods (Creswell, 2014; Creswell & Plano Clark, 2017) e che nello specifico si ispira ai Multiphase Mixed Methods, ovvero ricorre a metodi diversi nei diversi step del disegno di ricerca complessivo cui intende fare riferimento. È il caso dell’analisi del verbatim dei forum di servizio dei quotidiani, che vengono processati con il software T-Lab per giungere a una categorizzazione delle diverse tipologie di razzismo, o delle interviste in profondità condotte, simulando un’identità diversa, attraverso uno spazio di chat. Sono scelte di metodo assolutamente innovative che dischiudono alla ricerca sulla online stupidity delle prospettive di grande interesse.

Infine, è interessante osservare come il libro non si limiti a muoversi sul piano dell’analisi del fenomeno, ma si sposti anche sul versante dell’intervento educativo. A questo terzo livello esso rappresenta uno dei primi risultati di un nuovo modo di pensare la Media Education che la fa uscire dal recinto dell’educazione formale per promuoverne l’incontro con i temi della prevenzione e della cittadinanza.

I media digitali e sociali sono sempre più presenti nelle pratiche dei più giovani. Quindi, larga parte dei fattori di rischio tradizionali, finiscono per ridefinirsi a partire da questi media configurando la sfera mediale come il nuovo scenario della prevenzione. I media sono sempre in gioco con una funzione di mediazione: si pensi al gambling online, alle varie forme di pornografia, al sexting, ecc. Il risultato è che senza competenze mediali un operatore rischia di non riuscire a rendere efficace il suo intervento di prevenzione. D’altra parte, i media stessi si configurano come oggetto e spazio dell’intervento di prevenzione: vale per il caso già citato del gambling e del sexting, ma vale per la dipendenza, per gli usi eccessivi del cellulare, ecc.

Quanto alla cittadinanza essa è, da una parte, riprendendo Paulo Freire (1970), capacità di pensare con la propria testa per non lasciarsi influenzare né da chi detiene i grandi media (le majors, le televisioni, gli editori), né da quel che pensano i più (la pressione di conformità che nei social spesso porta a cercare più la reputation che la verità della comunicazione): dunque, libertà di pensiero e rifiuto del conformismo. D’altra parte, la cittadinanza è capacità di usare i linguaggi per esprimere il proprio punto di vista e dar corpo alla partecipazione: dunque, “fare politica”, nel senso alto della pòlis – o forse oggi sarebbe meglio dire della Mediapolis (Silverstone, 1999) –, della cura del bene comune, dell’attenzione alla cosa pubblica come patrimonio di tutti e soprattutto come compito di salvaguardia perché le giovani generazioni possano sperare nel futuro.

La risposta dell’educazione a questo stato di cose è la consapevolezza che allenare il pensiero critico non basta più. Ovvero: se al tempo dei media di massa, essere capaci di “leggere i messaggi” criticamente significava garantirsi che le persone avessero le risorse sufficienti a non farsi condizionare, a produrre un “pensiero proprio” in risposta al rischio del “pensiero unico” (Martin-Barbero, 2002), oggi questo non è più sufficiente perché rappresenta solo la metà dell’opera. Non basta più educare lo spettatore, occorre anche educare il produttore che ogni spettatore è diventato grazie allo smartphone che si porta in tasca. Questo significa che insieme al pensiero critico occorre sviluppare anche la responsabilità. Il libro di Stefano Pasta lo fa capire molto bene e offre spunti importanti per immaginare una nuova fase per gli studi sulla cittadinanza e sulla Media Education.

Pier Cesare Rivoltella, direttore del Cremit

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Indice

Rassegna Stampa:

Piacenza Sera

Il Sabbatico (programma di Alberto Melloni) – Rainews 24 – 30 e 31 marzo 2019 (dal minuto 4.13)
Rainews24

la Repubblica (Luigi Manconi)
Cattolicanews
Corriere della Sera – Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia
Osservatore Romano

Corriere della Sera – Brescia
Giorno
Letture.org
Gariwo
Gariwo versione Inglese
Corriere.TV di Antonio Ferrari – da 3.34
Repubblica.it
Videointervista con Claudio Baroni, Giornale di Brescia
Famiglia Cristiana
Carta di Roma
Vanity Fair
Radio Il Sole24Ore
Anaso – Società Dante Alighieri
Giornale di Brescia del 31-1-2019

Cosmopolitan
Radio 24 – 28 ottobre
Radio Popolare – 30 ottobre
Radio Lombardia
Vita
Jesus gennaio/2019
L’Arena
Brescia Oggi del 31-1-2019

Corriere – Brescia
Riforma.it
Pressenza
Festival dei Diritti Umani
Comunità Pastorale Giovanni Paolo II
Letture.org
Centro Astalli
Articolo 21
Settimana News
Z3xMi
Ristretti Orizzonti
Cronache di ordinario razzismo
La Provincia 13-6-2019
CiaoComo.it 12-6-2019
Credere, 21-4-2019
Notizieitalianews
Laziosociale
Insiemeragusa
Ildomaniditalia
Theconversation

RECENSIONI SU RIVISTE SCIENTIFICHE

“PArtecipazione e COnflitto. The Open Journal of Sociopolitical Studies”,
Vol. 12, No. 1 (2019), pp. 250-258 (EN).

“Formazione, lavoro, persona”, anno IX, numero 26, p. 168.

“Mondi migranti. Rivista di studi e ricerche sulle migrazioni internazionali”, numero 1/2019.

“Italian Journal of Sociology of Education”, 11(1), Febbraio 2019, pp. 355-358. doi: 10.14658/pupj-ijse-2019-1-19 (EN).

“Italian Journal of Special Education for Inclusion”, VII, 2/2019, pp. 475-476.

“Comparative Cultural Studies: European and Latin American Perspectives”, 8: 111-112, 2019.

“Consultori Familiari Oggi”, anno 27, 1/2019, pp. 172-173.

dimt, 22 novembre, L’odio online, tra razzismi e deresponsabilizzazione. Intervista a Stefano Pasta.

MEDIA EDUCATION – Studi, ricerche, buone pratiche “, vol. 10, n. 2, anno 2019, pp. 273-274 .

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