PIT for Family, crescere insieme nella didattica a distanza e nel digitale

di Iole Galbusera

PIT for Family, crescere insieme nella didattica a distanza e nel digitale

PIT for Family, crescere insieme nella didattica a distanza e nel digitale


del team di PIT, studenti della Laurea Magistrale in Media Education

Nato da un’idea di un gruppo di studenti del primo anno del corso di Laurea Magistrale in Media Education dell’Università Cattolica di Milano, il progetto “PIT For Family – Pronto Intervento Tecnologico” si propone di aiutare le famiglie nel rapporto con i media digitali, con particolare attenzione al tema della didattica a distanza e ai nuovi bisogni dettati dall’emergenza in corso. 

L’obiettivo del progetto è quello di sfruttare le possibilità di scambio e condivisione offerte dai social media, non solo per aiutare chi si trova in difficoltà nell’utilizzo di dispositivi e piattaforme nella didattica a distanza, ma anche per creare attività di animazione sociale e occasioni di riflessione per facilitare lo sviluppo di consapevolezza rispetto al mondo digitale.  Per questo motivo il progetto PIT si serve di vari strumenti, come la pagina Facebook, il canale YouTube, il sito web e, in futuro, altri canali che si riveleranno utili ad accorciare il più possibile le distanze con le persone.

PIT nasce infatti per le famiglie e con loro vuole crescere, perciò il lavoro è stato impostato a partire da un questionario, creato per raccogliere dati sulle abitudini e le principali difficoltà che genitori e figli si trovano ad affrontare, spesso da soli, in questo periodo.
 Il questionario, diffuso in maniera informale tramite strumenti di comunicazione come WhatsApp, era composto di domande a risposta multipla o aperta. 

L’analisi delle risposte (n°137) ha permesso di strutturare il progetto e gli strumenti, in modo che rispondessero ai bisogni emersi. 

Si è resa evidente la necessità di operare, in primo luogo, su un livello di assistenza tecnica e supporto, ed in seconda istanza di offrire spazi di animazione e sperimentazione, per alleggerire il sentimento di ansia e timore che spesso invade gli utenti meno esperti.
La doppia funzione della pagina Facebook di canale e contenitore consente una dinamica bidirezionale: le famiglie sono invitate a inviare le proprie richieste attraverso messaggi diretti alla pagina, definendone in tal modo la linea editoriale che si costruisce partendo dai loro dubbi e domande. Sui temi emersi vengono poi gradualmente proposti contenuti di animazione media-educativa, come i video tutorial e le periodiche pubblicazioni “#LeParoleDiPit” e “#iConsigliDiPit”. Tutti i contenuti video proposti vengono caricati su un canale YouTube dedicato, che consentirà una navigazione per playlist organizzate per argomenti. Particolare attenzione viene prestata alla presentazione di chi realizza i contenuti: in questo modo il gruppo riesce a comunicare la natura diretta e umana del progetto e, allo stesso tempo, a far conoscere alle famiglie la figura emergente del Media Educator.

Come precedentemente sottolineato, oltre al supporto tecnico, si propongono interventi basati sul costrutto della Peer&Media Education. A tal fine la pagina Facebook solleciterà l’interazione dei suoi follower in vista della costruzione di una vera e propria community i cui membri possano comunicare, condividere esperienze, dubbi o domande e attivare riflessioni su pratiche mediali e strumenti, con il supporto dei moderatori. La community è un elemento fondamentale del progetto poiché consente alle persone di aiutarsi a vicenda, interfacciarsi in modo critico e responsabile con il digitale e la didattica online e orientare con i loro interventi la pubblicazione dei contenuti della pagina. 

Oltre a Facebook, PIT si serve di un sito, affinché tutti possano porre domande e ricevere assistenza, senza la necessità di avere un account social. Il sito si compone di una pagina per l’invio delle richieste di assistenza, una sezione dedicata alle news del progetto e il Vocabolario Multimediale di termini informatici, in cui sono raccolti i principali vocaboli da sapere per orientarsi nel mondo del digitale, corredati da brevi definizioni e link a contenuti di approfondimento. Le parole di PIT costituiscono inoltre un importante punto di partenza per animare le riflessioni su strumenti e pratiche che popolano i canali social del progetto.

Il ventaglio di strumenti di cui il progetto si serve permette di raggiungere le famiglie attraverso modalità e linguaggi differenti, che si adattino alle specifiche esigenze. Questo dà modo ai membri del progetto, come studenti di Media Education, di sperimentarsi e di comprendere e sfruttare al meglio le potenzialità di ogni piattaforma.

La volpina Smart è la mascotte del progetto ed incarna perfettamente la filosofia e il desiderio di guidare le famiglie nel percorso di costruzione di un approccio avveduto agli strumenti digitali, che permetta di coglierne le opportunità e non solo le difficoltà

Le sfide davanti a PIT sono tante, ma la passione per la Media Education ed il dialogo tra il mondo accademico, la scuola e le famiglie possono essere le giuste fondamenta sulle quali costruire una cultura mediale consapevole e responsabile. 

Per restare aggiornati:

Per approfondire:

Altri articoli scritti da studenti della Laurea Magistrale in Media Education:

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Alberto Ciresola, Un media educator in azienda? in Sky è possibile

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